Nel 2014, a seguito del master in Wine Export Management, inizia a collaborare con alcune realtà vitivinicole italiane, tra cui l’azienda agricola Terzini di Tocco da Casauria, in virtù di consulente, partecipando per loro ad eventi di carattere internazionale come il ProWine di Dusseldorf.
Abbiamo voluto intervistarlo per capire quanto l’esperienza del Master in Wine Export Management sia stata determinante per la sua formazione professionale.
Oggi presso il Wine Bar San Francesco è possibile degustare vini abruzzesi e di molte regioni italiane, oltre che etichette estere, alcune in esclusiva per l’Italia.
Quando sei stato ammesso al master Wine Export Management eri già un sommelier regolarmente iscritto all’A.I.S.; reputi questo tipo di formazione indispensabile per chi intende iscriversi al corso?
Si, quando sono stato ammesso al Master ero già Sommelier Professionista, penso che la formazione sia molto importante ed avere delle nozioni di viticoltura, enologia e degustazione credo sia fondamentale (ma non necessaria ndr.) per chi si accinge a frequentare il Master Wine Export. Queste conoscenze possono essere acquisite o approfondite sicuramente con un corso per sommelier, ma sono possono anche essere apprese tramite conoscenza diretta o altri studi simili.
Ad oggi credi che il master sia stata utile ai fini del lavoro che svolgi?
Certamente sì. Grazie al Master ho conosciuto un mondo complesso ed inesplorato come quello del wine export e allo stesso tempo affascinante e stimolante, dove la formazione continua e l’esperienza lavorativa ti possono far raggiungere obiettivi insperati.
Il tuo project work di fine corso era incentrato sulla cantina Terzini, azienda con la quale ancora oggi continui a collaborare. Reputi quindi il master in Wine Export Management un buon modo per inserirsi nel mondo del lavoro?
Come ho detto prima il Master ti permette di entrare in punta di piedi in un mondo nuovo, dove però l’impegno e la voglia di crescere non devono mancare mai. Grazie al mio project work, ho potuto realizzare un consolidato rapporto di collaborazione con l’Azienda Terzini che continua tuttora, quindi la mia partecipazione al Master si è rivelata molto determinante e positiva.
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Un momento della presentazione all’aula della Cantina Terzini |
Grazie alla collaborazione con Terzini hai avuto modo di partecipare a diversi eventi e fiere del vino, anche fuori dal territorio nazionale. Cos’è che maggiormente i consumer ricercano in un vino italiano?
I consumatori esteri amano del vino Italiano indubbiamente i profumi, la persistenza, la freschezza, la struttura, l’armonia, ma il vino più amato è quello che sa raccontare il territorio di provenienza e la sua biodiversità perché fa di questo un vino Unico e Vero.
Cos’è che più di ogni cosa ti ha convinto a iscriverti al Master in Wine Export Management?
La passione e la voglia continua di crescere e di conoscere un mondo affascinante e pieno di Cultura come quello del vino, la possibilità di conoscere realtà diverse dalla mia e potenziare i miei rapporti interpersonali.
Lasciaci con una descrizione delle “note aromatiche” del master in Wine Export Management, così come lo descriverebbe un sommelier.
Il master per me è stato intenso, consistente, abbastanza complesso, fresco e sapido ed armonico; lo consiglio a chi vuole entrare nel mondo affascinante del wine export.